Sergio
SERGIO // responsabile per i progetti di cooperazione internazionale di Caritas Ambrosiana in Est Europa // Milano
responsabile Padiglione Caritas
Negli ultimi 10 anni ho curato le relazioni di cooperazione e di collaborazione con le Caritas nel mondo dell’Europa orientale non comunitaria, sviluppando progetti sociali soprattutto a favore di donne, famiglie e minori e promuovendo attività formative per i giovani attraverso l’esperienza del servizio civile internazionale e i campi di lavoro estivi. La mia è una storia di forte relazione con i giovani, i volontari e con i Paesi esteri per cui si è pensato che questa mia familiarità nell’accoglienza e nella cura dello staff e dei visitatori potesse avere un’attinenza con quanto richiesto in Expo. Qui abbiamo l’opportunità interessante di far vedere un mondo che spesso è disegnato come povero, sfortunato, brutto, attraverso invece le buone prassi, le specificità e le bellezze. Sono Paesi che hanno una grande voglia di parlare di sé, farsi conoscere e qui possono parlare con la loro stessa voce, i volti sono sereni.
Head of Caritas Ambrosiana’s international cooperation projects in Eastern Europe // Milan
itas Pavilion Manager
In the past ten years I’ve been in charge of cooperation and collaboration relations with Caritas offices in non-EU Eastern European countries, developing social projects mainly for women, families and minors, and promoting educational activities for young people through the experience of the international civil service and summer work camps. I have a history of strong relations with young people, with volunteers, and with foreign countries, so the idea was that my familiarity with welcoming and taking care of staff and visitors could be relevant with the job here at Expo. Here we have the interesting opportunity to show a world that is often portrayed as poor, unfortunate and ugly, by celebrating instead its good practices, distinctive features and beauty. These are countries that really want to talk about themselves, to tell their story, and here they can speak with their own voice. People have a smile on their face.