Piero
PIERO // giornalista // Milano
La Repubblica
Su Expo2015 ho un triplice punto di vista. Il primo come giornalista che si occupa anche di giudiziaria, ho seguito le inchieste sugli ex della prima tangentopoli ricomparsa in questa nuova storia. Poi mi sono occupato di rispondere alle lettere dei milanesi che erano sorpresi da Expo, alcuni pessimisti altri ottimisti. Poi un giorno ho preso la macchina, sono andato nell’area della costruzione e sono rimasto nel cantiere facendo 24 ore dentro. Lì ho visto la voglia di costruire, fare delle cose nuove, le grandi architetture. Tutti che si spiano bonariamente gli uni con gli altri per vedere chi fa meglio o chi fa peggio. Tante persone che guadagnano 1600 euro al mese, che fanno lavori molto pericolosi e che li fanno con orgoglio: tutto questo mi porta a dire che se ci fosse metà dell’orgoglio che hanno questi operai da parte di alcuni dirigenti e di alcuni politici ci sarebbe un enorme tsunami positivo rispetto a quello che succederà a Milano.
Journalist // Milano
La Repubblica
My take on Expo2015 derives from three personal experiences. As a journalist who also reports on legal cases, I followed the investigations on people involved in corruption trials at the beginning of the 1990s, who were now linked to new corruption cases involving Expo. I was then in charge of answering letters from Milanese citizens who were surprised by Expo, some positively and some negatively. One day I jumped in my car and went to see the construction site, staying 24 hours. I saw a will to build, to do new things, great architectural feats; everyone spying on each other in a good-natured way to see who was doing best. Many people earning 1600 euro a month, performing very dangerous jobs and doing it with pride: I think that if some managers and politicians had half the pride that these workers have, a massive positive tsunami would wash over Milan.